Nei giorni 4,5 e 6 giugno, stesso periodo dello scorso anno, il Club “La Manovella” di Acireale ha portato sulle strade etnee il 4^ Tour delle Aci raduno turistico culturale iscritto a calendario ASI che, grazie alle capacità organizzative del direttivo, ha visto la presenza di numerose ed interessanti vetture provenienti oltre che dal catanese dalle province di Palermo, Messina, Siracusa, Agrigento e Ragusa.

La qualificata presenza di tante “nonnine” ha suscitato l’interesse e l’ammirazione dei tanti spettatori che hanno assistito al passaggio delle vetture attraverso i vari paesini etnei.

Nella presentazione si leggeva “..dalla costa al vulcano..” ed infatti il percorso scelto non ha smentito la frase perché dalla partenza dal Santa Tecla Palace – quota 0,00 – si è arrivati al Rifugio Citelli - quota 1740,00 - e per le vetture abbastanza datate è stata una bella impresa superata a pieni voti.

Bellissimo il percorso scelto per la giornata di sabato, la partenza, intorno alle 10,30, ha visto le vetture lasciare il parcheggio del S. Tecla Palace per attraversare i paesini costieri di Santa Tecla e Stazzo per poi dirigersi verso Guardia.

Qui, dopo avere attraversato la SS 114, le auto hanno ripreso a salire verso Linera, Santa Venerina e sfiorando Zafferana attraverso Petrulli fino a Milo per una meritata sosta dopo una arrampicata con un dislivello di 720 metri.

Ripreso “fiato” con una raffredatina dei motori partenza per l’ultimo tratto attraverso Fornazzo e il paesaggio lunare delle lave etnee frammisto al verdeggiante dei boschi fino al rifugio Citelli - quota 1740 - dove l’Amministrazione del comune di S. Alfio ha offerto un gradito “spuntino” con aperitivo.

Ormai l’ora del pranzo si avvicinava a grandi passi come l’appetito, complice la salubre aria montana, così è cominciata la discesa verso S. Alfio dove era programmato l’arrivo della passeggiata mattutina.

Il percorso, scelto ancora una volta intelligentemente, ha fatto attraversare le belle e rigogliose zone boscate dell’Etna fino al Castagno dei Cento Cavalli per poi arrivare alle “Case Perrotta” dove era prevista la meritata sosta per il pranzo.

Data l’ora e il piacere della conversazione gustando le specialità tipiche della zona si è piacevolmente prolungato il tempo concludendo la prima fase della giornata a pomeriggio inoltrato, il tutto con manifesto piacere dei partecipanti in quanto nessun impegno li aspettava se non il rientro libero al luogo di partenza.

La serata si è conclusa con la proiezione del cortometraggio sull’ultima eruzione dell’Etna “La corda spezzata” realizzato da Giovanni Tomarchio per la Rai e la cena di gala durante la quale è stato consegnato un ricordo della manifestazione a tutti i partecipanti.

La domenica le auto si sono radunate presso il rifornimento SP di via Cristofaro Colombo per dirigersi verso Aci S. Antonio dove, proseguendo nel tema culturale della manifestazione, sono state visitate alcune botteghe artigiane .

Aci S. Antonio è la “patria” dei carretti siciliani e nel giro delle visite abbiamo avuto il piacere di incontrare nella sua bottega l’arzillo novantenne Domenico Di Mauro che ha iniziato da bambino a frequentare le botteghe artigiane e tutt’oggi è uno dei più qualificati artigiani nella costruzione dei carretti siciliani.

Subito dopo la messa e poi via di corsa verso la frazione di Balatelle per il pranzo a chiusura della manifestazione.

Cosa dire delle belle giornate trascorse in ottima compagnia, dell’ottima scelta dei percorsi e dei luoghi da visitare, dell’organizzazione e delle attività culturali ??? ... che sono stati tutti bravi dal presidente Angelo Pennisi al segretario Vincenzo Carbonaro compresi tutti i collaboratori.

Ma ritorniamo ancora sulle splendide auto, alle protagoniste del week-end, erano presenti oltre cinquanta vetture rappresentanti ben quindici marche automobilistiche dalle Fiat alle Lancia, Citroen, OM, Bugatti, Amilcar, Alfa Romeo, MG, Ford, Willys, Porsche, Triumph, Mercedes, Daimler, Austin Healey un vero museo viaggiante che racchiudeva cinquant’anni di storia dell’auto, dal 1923 al 1972.

Tra loro vale la pena ricordare, senza voler minimamente sminuire la bellezza e l’interesse delle altre, la Citroen 5HP spider del 1923 del palermitano Raimondo, la OM 469 torpedo del 1926 del messinese Mantarro, la Amilcar CGSS del 1927 abilmente condotta da Maria Scaduto, la Bugatti 44 torpedo del 1929 di Vaccari, la Lancia Artena torpedo del 1933 di Menza, la Lancia Augusta cabriolet del 1934 di Giuseppina Colomba per citarne alcune tutte bellissime assieme alle altre.